Esempi di professionismo 2008, Raccogliamole qui

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roberto sieni
view post Posted on 1/4/2008, 23:40 by: roberto sieni




Caro Fulvio, non ho pretesa di imporre per altri quello che decido per me. L'altro giorno, parlando con un vecchio amico di tempi lontani gli ho detto che stia certo di avere da me ogni augurio se si vuole mettere-con. Ma io non ci credo più. E si parlava di politica "alta", elezioni, entrare in qualche organizzazione politica, etc. Figurarsi qui.

Apprezzo il tuo sentire, ci mancherebbe.

E ti faccio ogni augurio.

Vedi sopra.

Ma io non ho più voglia. E non ho più voglia di esser colpito da fuoco amico, che non è un astratto modo di dire (ammetto che posso aver dato adito all'equivoco io stesso nell'usare un'espressione di gergo), ma proprio di amici. Dagli altri, come occorso a Clerici e Tommasi, ci sarei stato, dai miei no. Dai miei "amici" no. Ai quali non credo più e di cui, dall'amico della ZTL che ho citato a Fla, sono poi le ultime gocce che fanno traboccare il vaso (sempre per usare frasi fatte) di situazioni da tempo.

Mi piace combattere insieme. Non con gente che non ha voglia o che il loro esula sempre.

Posso combattere un nemico. Ma la quinta colonna dentro di me no. In guerra un nemico che indossa le divise tue può essere fucilato all'istante. Pefino in guerra, la massima barbarie, si dice di stare da una parte o dall'altra. Senza travestimenti.

Mi piace combattere insieme. Non con gente che non ha voglia o che il loro esula sempre.

Hai sicuramente letto i Peanuts. Bene. Io li vedo così. Un gruppo, apprentemente insieme dove, invece e però, ognuno fa i cazzi suoi. E mai fanno niente insieme. E le volte che lo fanno, apriti cielo, che quello fa un dispetto a quello, quell'altra a quell'altra ecc. L'unico momento in cui sono insieme è - guarda la combinazione - il baseball. Ma Charlie Brown ha l'idea di essere una squadra, e vuole vincere non per sé, ma per la squadra. Gli altri, chi pensa al pianoforte di Beethoven, chi alla sua coperta, chi a raccogliere margherite, non pensano affatto alla squadra. Son lì controvoglia, ognuno con in testa l'unico proprio, egoistico, pensiero.

Così non mi va. Così non mi va più.

A me, ci mancherebbe.

Qualcuno vuole continuare?

Vada.

Quando cominciai ero solo.

Ed ero - va considerato - trattato dalla famiglia di B.it, che era composta da Nick59, warriorsgrosseto, dade, come una new entry fastidiosa (stesso trattamento nel forum di playitusa, in quello del Nettuno, etc). Esattamente come è successo qui, nell'ultima vicenda per il nuovo entrato dai, qui, credutisi padroni del forum. Il loro verbo, e il loro proprio, non doveva essere scalfito. Come quelli. Di cui si è detto mille volte essere poveri che volevano solo il loro giocattolino.

Ero contro Nick59, warriorsgrosseto, dade, mica sarò con chi è uguale.

La questione non è di lana caprina. Nemmeno è quella che Massimo dice perché mica la questione è sugli sponsor grandi o piccoli. Che se ne potrebbe parlare, io direi. Anche per quello che abbiamo da dire altrimenti, dato il nulla. No, la questione che mi spiace Massimo non coglie è un'altra. Si può parlare di tutto o ci si deve fermare al limite dei propri interessi, di cui, ripeto, Fla è l'ultimo di una una serie di malcostumi, qui verificatisi (e anche non solo qui verificatisi, per completezza)?

E, per coerenza, se non si può citare il coiffeur X com'è che si può citare la notizia che la ISL ha incontrato uno che promette di riportare il softball alle olimpiadi perché c'ha giocato in cortile, da ragazzo, con un bastone e la palla da tennis, però?

Ecco perché, per quanto a nostra responsabilità, io dico basta. Certo che, sarà che sono modesto, non penso di fare nulla di eclatante e di epocale, certo non una condanna a morte. Per gli altri, poi, quelli ai quali ci dedichiamo a dire cosa, ci mancherebbe. Per quelli, altro che basta. Ma se son contenti così? Tutti. Ma ci stiano, no?

Edited by roberto sieni - 2/4/2008, 10:43
 
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