Esempi di professionismo 2008, Raccogliamole qui

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fla59
view post Posted on 1/4/2008, 23:30 by: fla59




Anche a costo di diventare patetico vorrei raccontare il mio primo incontro con il baseball.
Erano gli anni 80 e un amico mi disse che con la squadra di baseball sarebbe andato a giocare i playoff per salire in serie B a Rimini, io andavo in vacanza nelle Marche e fermarmi tre giorni a Rimini con loro era una idea divertente. Pensione a Rivabella, tre giorni di casino memorabile, con questo gruppo di ragazzini terribili e qualche mio coetaneo poco più che ventenne e nacque l'amore per uno sport del quale la settimana dopo, perchè si si era vinto e quindi si continuava a giocare il turno successivo di concentramento, incominciavo a capire qualcosa.
Si vinse e conobbi i primi stranieri, due ragazzi di college che avevano dato una grossa mano. Erano altri tempi, c'era il Ponte di Piave e Bazzarini (Dario) lanciava ancora.
Nel giro di due anni mi trovai talmente coinvolto che divenni accompagnatore della squadra ed incominciai a conoscere il mondo del baseball. Con la prima squadra ho vissuto avventure memorabili, compreso un viaggio durato 12 ore per arrivare a Ronchi dei Legionari, iniziato alle 5 di pomeriggio terminato alle 5 del mattino dopo. Ancora adesso vedo i ragazzi camminare sulla strada alle 9 del mattino per smaltire il viaggio, alle 12 a tavola al “Furlan” a fianco ad un matrimonio, alle 15 il primo lancio di gara 3 di una semifinale per salire in A1, alle 18,15 un fuoricampo in foulball di DaRe che se in campo, avrebbe portato alla quarta partita dopo una nostra rimonta di 7 punti, alle 19 la festa per una vittoria incredibile viste le nostre condizioni fisiche, continuata sempre da Furlan e sempre in mezzo a quel matrimonio, con il nostro coach di terza che cantava in divisa ed al microfono la serenata alla sposa, fino alle 7 del mattino dopo.
Ecco voglio ricordare questa storia di amicizia, di quello che è sempre stato il mio sogno da ripetere, vincere o perdere, ma con gente dura e sana che se vince ti da da bere, se perde ti ubriaca.
Quell'anno vincere il titolo ci permise di avviare la pratica per avere l'illuminazione, perchè vincemmo il titolo, ma non avendo le luci dovemmo rinunciare al campionato. Fu un bene, visto con l'attuale esperienza, perchè comunque tra alti e bassi per molti altri anni si riuscì a coltivare i giovani, poi fuori dalla Liguria erano mazzate, ma in tanti sono cresciuti al campo di baseball e sono cresciuti sani nella speranza di poterci riprovare con una squadra di soli giocatori locali. Non ce la abbiamo fatta e nell'inutile tentativo di lavorare dall'alto verso il basso, di avere una testa finanziata da un grande sponsor che lasciasse qualcosa verso il basso, qualcuno ha perso la testa e si è infilato in un cunicolo senza uscita, pieno di oriundi e di stranieri. Perchè lo sponsor di nome lo avevamo, multinazionali del tabacco, certo non il massimo per uno sport, ma cazzo che nomi compreso il Casinò
E nel mezzo di tutto questo la partecipazione all'organizzazione di un quadrangolare preolimpico con Cuba e Giappone nel mio diamante che non avevo mai visto così pieno e così bello di gente: una illusione.
Però di gente attorno che capiva di baseball ne ho sempre avuta tanta, compreso il Gigi Cameroni, il quale alla fine della sua carriera forse non è stato compreso, ma ci ha raccontato il baseball di allora, di prima ancora.
Stanco di una vita di trasferte lunghe, anche grazie a mio figlio e ad un gruppo di ragazzini terribili, compreso Liddi ho scoperto un altro baseball, incredibile dopo la serie di campi di A e B. Quello dei campi da calcio adattati, delle squadre allenate da persone che con il baseball che conoscevo proprio non avevano niente a che vedere, sembravano degli allenatori di calcio disadattati. E i nostri ragazzi che sembravano dei mostri, ma erano solo normali, avevano la fortuna di avere campi ed allenatori, regole e voglia di migliorare. Ed ho conosciuto i tornei, a pagamento e non. Un altro mondo ancora.
E poi il Trofeo Topolino di Roma, il disastro.
In questi anni ho visto e conosciuto tantissima gente, credo il baseball sia stato il mondo più eterogeneo della mia vita, ma anche la passione che mi ha dato e negato più amicizie per la sua irrazionalità e complessità, per la quantità incredibile di individualità che lo presenzia.
E oggi volevo salutarvi tutti perchè non voglio più litigare per una cosa che mi piace ricordare bella anche se so che questo saluto è la mia condanna a morte per il baseball italiano.
Ciao.
Flavio

Edited by fla59 - 2/4/2008, 00:46
 
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