Esempi di professionismo 2008, Raccogliamole qui

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fla59
view post Posted on 28/3/2008, 15:58 by: fla59




CITAZIONE (roberto sieni @ 28/3/2008, 15:07)
Mah, dico la mia, forse essendo anch'io uno che sta a guardare e giudicare la gente per come si veste o per il colore della pelle.
Con tutto il rispetto del parrucchiere Gaetano (come dirò dopo) sembra anche a me che l'episodio non sia confortante, anzi. Piccole questue, con raggranellamenti alla bell'e meglio non mi sembrano essere il modo per costruire una fondamenta.
Ugualmente la pochezza del marchio è un rilevatore del poco del sistema che piccoli marchi e non altri chiama.
E questi sono fatti. Non vedo perché debbano essere opinioni, men che mai opinioni di razzisti.

La B come dice Christian è certo dilettante (se è per quello anche la IBL escusi i lanzichenecchi e poco meno di una decina di panda). Ma è - va riflettuto - appena la terza serie, non la venticinquesima, e se appena due scalini sotto la IBL si va a far di questua, son cazzi.

A livello personale niente da dire poi se uno ti dà una lira. Ci mancherebbe. Anch'io ringrazio il Padule che mi dava 300.000 al mese (e non posso far altrettanto con il Chianti che non mi ha pagato 600.000 che mi spetterebbero) ma non è con questi stipendi che ci si avvia a fare l'allenatore come una professione, intendendo per professione non un altissimo compenso, ma il tempo retribuito in maniera da poter studiare, dedicarti e investire su te stesso.

Probabilmente molti di noi avrebbero dovuto frequentare altri sport, più remunerativi e più appaganti di quello che seguiamo. Questo soprattutto se essendo così ben consci delle loro potenzialità e capacità sanno che là avrebbero avuto di più a livello di soddisfazione e remunerazione. Forse avrebbero avuto meno spazi e più concorrenza, ma non è un problema vero? Come magari avrebbero dovuto vivere la loro esperienza teorizzando meno e compromettendosi di più (questo chiaramente per poter provare il proprio valore, perchè difficilmente certe carriere continuano senza compromessi oltre il dopolavorismo nel calcio ) ma neanche questo pare possa essere considerato un problema.
Forse il parrucchiere Gaetano ha messo più soldi di altri sponsor di nome, ma anche questo non pare sia un problema. La pochezza di un movimento non la si rileva solo dal nome degli sponsor, ma da come vengono utilizzati i soldi devoluti (potrebbero farlo anche per far giocare il figlio ed essere magari CUGINI di Montezemolo, che paga come Gaetano, ma lui è parente della "FIAT" e per tale viene spacciata la sponsorizzazione) magari pagare stipendi ad oriundi e stranieri, invece qui si tratta di materiale pubblicitario in distribuzione al fine di allargare la conoscenza di base.

LA B è si la terza serie, ma di uno sport che paga nella prima serie, mediamente, stipendi sotto forma di rimborso spese che a malapena arrivano a 1000 euro per la maggioranza dei giocatori. AVENDO CHIARO QUESTO PARTICOLARE, cioè valutando oggettivamente l'abito che vestiamo, se vogliamo giudicare l'abito o il colore della pelle, ma senza pregiudizi, mi pare debbano cambiare alcune valutazioni basate su criteri teorici assoluti piuttosto che su paragoni riferiti alla realtà.

In un altro post avevo scritto che il baseball di riferimento è altro, forse neanche la nostra IBL, e che parlando in Italia di baseball parliamo di sport e di conseguenza di infrastrutture reali che lo contornano ben diverse da quelle dell'esempio teorico.
La cosiddetta franchigia Torinese utilizza una strategia di marketing professionale, almeno nella ricerca del soggetto, se prosegue su questa linea almeno un punto è corrispondente al modus operandi del nostro esempio.
Immagino che nei campi delle minor americane (ribadendo che solo a livello di gioco e non di movimento ci potevamo paragonare ad un Higt A) meccanici, burger, commerci che non siano gestiti da multinazionali quotate in borsa siano banditi dalla pubblicità di locandine, striscioni e simili. O forse no? Ci diamo una occhiatina?
Quindi è indubbia la pochezza del movimento, ma è anche indubbia la distanza dalla realtà che mantiene chi spera che in un movimento basato sul volontariato e sul disordine (anche loro cause della pochezza) piuttosto che cedere a compromessi si chiuda baracca e si vada a casa per questioni di onore o di estetica.

uno, dieci, cento Gaetano (Gaetano oramai mi devi un taglio) hanno mosso per anni le giovanili del baseball, hanno pagato i rimborsi degli allenatori i pullman delle trasferte, questa è la realtà.
Può essere che nel Chianti andassero di moda i rasati e il Gaetano locale avesse chiuso le sponsorizzazioni in quel triste periodo?
Per il resto emigrare...dice Marco

Edited by fla59 - 28/3/2008, 16:47
 
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